L'integrazione architettonica nel fotovoltaico

Il IV conto energia premia l'uso di componenti speciali (in realtà non è una novità perchè anche nel precedente schema era previsto ma con i tagli ora sono diventati più attraenti) per spingere l'integrazione negli edifici. Per capire di cosa stiamo parlando basta dare un'occhiata alla pubblicazione rivolta agli architetti  Building-Integrated Photovoltaic (BIPV) Designs for Commercial and Institutional  Structures. In attesa delle regole tecniche inerenti al IV conto energia, cominciamo col dire che questo ambito di applicazione del fotovoltaico prevede che i moduli solari svolgano una  funzione multipla (ad esempio impermeabilizzazione, tenuta meccanica, protezione fisica, protezione dal rumore e così via). In altre parole se togliamo il componente speciale  deve venire a mancare almeno un elemento a livello della costruzione oppure la funzione è ridotta: è chiaro che in sede di definizione del componente speciale incentivato  il legislatore può richiedere una funzione che sia doppia tripla etc. ma minimo doppia.

Abbiamo fatto una ricerca di potenziali fornitori di componenti finalizzati alla realizzazione BIPV su pannelli metallici e di seguito riepiloghiamo i link:

PV su pannelli metallici
Brollo Solar  - Marcegaglia building (Scarica il manuale di montaggio) Acciaio
Unimetal PV Modules Acciaio
Kalzip AluplusSolar - Büro Dach & Wand Alluminio
Klick-Leiste - Rheinzink Zinco Titanio

Seguendo questo link troverete infine tutte le soluzioni catalogate per tipologia di copertura...buona navigazione

Si è conclusa InterSolar Europa 2011

Ogni anno ai primi di giugno, decine di migliaia di persone visitano la fiera del fotovoltaico di Monaco di Baviera  (dopo SNEC, la seconda più grande al mondo),  Intersolar Europa. Siamo andati in giro per gli stand a tastare il polso e capire gli sviluppi del settore, siamo stati fermati da un numero incredibile di produttori asiatici: già ieri abbiamo riportato come vede il mondo il mercato del fotovoltaico italiano, ancora non si conoscevano gli esiti del referendum sul nucleare. Ci chiedevamo prima della fiera i pannelli scenderanno di prezzo sotto 1,3 $/Wp? 
In tutta la catena del valore, il magazzino a fine aprile ha raggiunto, come ampiamente noto, livelli record  a causa di un indebolimento della domanda in Italia (per le note vicende sull'incertezza di scenario che ci ha fatto vivere il parto del IV Conto Energia) che ha fatto assumere agli investitori tedeschi un approccio attendista (l'idea base era che i fornitori avrebbero abbassato i prezzi per piazzare l'eccesso di offerta derivato dall'improvviso indebolimento del mercato italiano) determinando anche debolezza nel mercato tedesco.
La strategia degli investitori tedeschi si è rivelata corretta,  infatti la nascita del IV conto energia garantendo ancora rendimenti interessanti al capitale investito ha determinato una ripresa della domanda in Italia ed anche il mercato tedesco ha manifestato segnali di forte ripresa nelle ultime settimane beneficiando di un pezzo medio più basso.
I prezzi spot dei pannelli negoziati fra 0,85 e 0,65 $/Wp  hanno dimostrato che sebbene in condizioni di equilibrio il prezzo medio per contratti a lungo termine si mantenga ben superiore ad 1,1 $/Wp in scenari di eccesso di offerta strutturale possono essere mantenuti dai produttori livelli mostruosamente bassi riducendo il margine lordo a  livelli ancora sostenibili dall'impresa.
I mostri, quasi imbattibili, della produzione del pannello fotovoltaico sono ovviamente i cinesi ma se i nomi tradizionalmente noti sono Yingli, LDK, o Suntech gli emergenti sono quelli di GCL-Poly Energy Holdings che hanno riprogettato il modello integrato di produzione di wafer di silicio policristallino staremo a vedere.
Il messaggio di marketing dei cinesi è stato coerente con quello proveniente dagli stand dei produttori più affermati di Europa e Giappone (Q-Cells, Mitsubishi, e Kyocera, per esempio): alta qualità modulo e, di conseguenza, un rendimento elevato in termini di kilowattora per kilowatt ed ora sono pure bancabili ci hanno detto (cioè le banche li finanziano)!
La nostra impressione è che comunque hanno ancora bisogno di creare canali di vendita robusti nei mercati europei, il commento finale è ammirazione per lo scenario delle campagne intorno a Monaco dove gli edifici mostrano il nuovo approccio al risparmio energetico: speriamo di vedere simili concetti applicati diffusamente in Italia.






Un parere sul IV conto Energia

Di ritorno da Monaco ci siamo resi conto che gli operatori del settore del fotovoltaico hanno già recepito che il mercato italiano nel nuovo schema di incentivazione del IV conto energia è cambiato e la redditività a  due cifre per gli investitori si conserverà ancora negli  impianti (piccoli) fino a 1MW sul tetto e sugli impianti integrati negli edifici ma osserviamo che è dietro l'angolo ancora la grande abbuffata.
L'editoriale di Photon International del mese di maggio titola "Italian drama continues" un titolo che spiega da solo come gli osservatori internazionali vedono il IV conto energia, probabilmente una misura di breve termine che determinerà ancora delle bolle.
Non possiamo fare a meno di osservare infatti che, si è vero Think Small, nelle intenzioni del legislatore forse si voleva si privilegiare la microgenerazione distributa (ma quanto micro?) ma poi definendo un grande impianto come un "impianto fotovoltaico diverso da quello di cui alla lettere u)" si definisce piccolo impianto quello da 1MW realizzato su edificio (cui prodest?) oppure quello fino a 200 kWdi potenza che opera in regime di scambio sul posto...in tutto questo c'è una zona franca che è quella delle aree di proprietà delle pubbliche amministrazioni: in questo caso si può costruire qualunque cosa senza limiti di taglia!
E' chiaro che il nuovo conto energia apre delle strade per una nuova bolla di installato e così si rischia di buttar via dei soldi senza fare efficienza nel nostro sistema.
Gli impianti architettonicamente integrati sono il cavallo di Troia per il nuovo boom se si pensa che un impianto da 1 MW di questo tipo godono di un premio sul kwh prodotto assai generoso; chi si è fatto poi  la fabbrichetta di pannelli solari , e costruisce impianti di produzione di energia elettica fotovoltaici usando per il 60% componenti  riconducibili ad una produzione realizzata all'interno dell'Unione Europea beneficerà del premio che il conto energia ha riservato, in  barba al WTO, ai prodotti dell'unione europea...omnia munda mundis, il legislatore ha voluto  questa forma di protezionismo per determinare un abbassamento della produzione asiatica di 10-15 centesimi o per riempire le tasche di qualcuno?
A voi la risposta (nelle vostre assunzioni però considerate la dimensione dell'Italia rispetto a quella dei produttori asiatici n.d.r.) anche se ad una prima lettura avevamo dato un parere più morbido (anche perchè il IV conto doveva uscire in qualche forma e stabilizzare lo scenario italiano) dopo qualche settimana ed avendo analizzato il mercato pensiamo che la strada non sia quella giusta perchè così facendo gli impianti costeranno di più (si tagliano fuori i componenti più economici ed il produttore europeo non sarà stimolato all'operation excellence che ottimizza i suoi costi di produzione) ed i soldi del conto energia prenderanno strade diverse da quelle che portano al raggiungimento della grid parity, raggiungendo presto il tetto stabilito dal Governo...ci auguriamo quindi che fin da ora si cominci a studiare il quinto conto energia per evitare nuovi errori e garantire un futuro a questo settore.