Si è conclusa InterSolar Europa 2011

Ogni anno ai primi di giugno, decine di migliaia di persone visitano la fiera del fotovoltaico di Monaco di Baviera  (dopo SNEC, la seconda più grande al mondo),  Intersolar Europa. Siamo andati in giro per gli stand a tastare il polso e capire gli sviluppi del settore, siamo stati fermati da un numero incredibile di produttori asiatici: già ieri abbiamo riportato come vede il mondo il mercato del fotovoltaico italiano, ancora non si conoscevano gli esiti del referendum sul nucleare. Ci chiedevamo prima della fiera i pannelli scenderanno di prezzo sotto 1,3 $/Wp? 
In tutta la catena del valore, il magazzino a fine aprile ha raggiunto, come ampiamente noto, livelli record  a causa di un indebolimento della domanda in Italia (per le note vicende sull'incertezza di scenario che ci ha fatto vivere il parto del IV Conto Energia) che ha fatto assumere agli investitori tedeschi un approccio attendista (l'idea base era che i fornitori avrebbero abbassato i prezzi per piazzare l'eccesso di offerta derivato dall'improvviso indebolimento del mercato italiano) determinando anche debolezza nel mercato tedesco.
La strategia degli investitori tedeschi si è rivelata corretta,  infatti la nascita del IV conto energia garantendo ancora rendimenti interessanti al capitale investito ha determinato una ripresa della domanda in Italia ed anche il mercato tedesco ha manifestato segnali di forte ripresa nelle ultime settimane beneficiando di un pezzo medio più basso.
I prezzi spot dei pannelli negoziati fra 0,85 e 0,65 $/Wp  hanno dimostrato che sebbene in condizioni di equilibrio il prezzo medio per contratti a lungo termine si mantenga ben superiore ad 1,1 $/Wp in scenari di eccesso di offerta strutturale possono essere mantenuti dai produttori livelli mostruosamente bassi riducendo il margine lordo a  livelli ancora sostenibili dall'impresa.
I mostri, quasi imbattibili, della produzione del pannello fotovoltaico sono ovviamente i cinesi ma se i nomi tradizionalmente noti sono Yingli, LDK, o Suntech gli emergenti sono quelli di GCL-Poly Energy Holdings che hanno riprogettato il modello integrato di produzione di wafer di silicio policristallino staremo a vedere.
Il messaggio di marketing dei cinesi è stato coerente con quello proveniente dagli stand dei produttori più affermati di Europa e Giappone (Q-Cells, Mitsubishi, e Kyocera, per esempio): alta qualità modulo e, di conseguenza, un rendimento elevato in termini di kilowattora per kilowatt ed ora sono pure bancabili ci hanno detto (cioè le banche li finanziano)!
La nostra impressione è che comunque hanno ancora bisogno di creare canali di vendita robusti nei mercati europei, il commento finale è ammirazione per lo scenario delle campagne intorno a Monaco dove gli edifici mostrano il nuovo approccio al risparmio energetico: speriamo di vedere simili concetti applicati diffusamente in Italia.