L'elettricità dal tuo tetto
Nuovi Strumenti Finanziari per sviluppare il Fotovoltaico in India
E' di qualche giorno fa la notizia rilanciata da Bloomberg che vede dei meccanismi contrattuali innovativi fra le banche che assicurano i propri finanziamenti alle imprese vincolando i ricavi del business del fotovoltaico. Nel nostro Paese simili meccanismi sono già stati utilizzati con i versamenti fatti direttamente dal GSE in un contocorrente detenuto dalla Banca, il fatto che in India , un mercato del fotovoltaico interamente da sviluppare, si stia andando spediti fa ben sperare perchè altri Paesi non commettano gli stessi errori che abbiamo commesso noi nell'investimento in questa tecnologia...Leggi anche quest'articolo (New Financing Mechanism: Solar-backed Securities).
La guida GSE sull'integrazione architettonica
Alcuni giorni fa è uscita la guida del GSE sull'incentivazione delle componenti innovative e l'integrazione architettonica: siamo un po' delusi perchè chi ad oggi non ha un brevetto e volesse iniziare l'iter per conseguirlo è di fatto fuori gioco perchè i tempi burocratici sono troppo lunghi (e non compatibili con la tabella cronologica degli incentivi) per poter sperare di entrare nella competizione.
Ricordiamo che il titolo III del DM 5 maggio 2011 (Impiantifotovoltaici integrati con caratteristiche innovative), riconosce agli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici di edifici una tariffa incentivante particolarmente vantaggiosa.
Non ci resta che usare componenti innovative già presenti sul mercato...ma non è una contraddizione in termini?
Ricordiamo che il titolo III del DM 5 maggio 2011 (Impiantifotovoltaici integrati con caratteristiche innovative), riconosce agli impianti fotovoltaici che utilizzano moduli e componenti speciali sviluppati specificatamente per integrarsi e sostituire elementi architettonici di edifici una tariffa incentivante particolarmente vantaggiosa.
Potenza | Tariffa base in centesimi per Kwh | |
Anno 2011 | Da 1 a 20 kW | 42,7 |
Da 20 a 200 kW | 38,8 | |
oltre 200 kW | 35,9 | |
I sem. 2012 | Da 1 a 20 kW | 41,8 |
Da 20 a 200 kW | 38 | |
oltre 200 kW | 35,2 | |
… | … | … |
Non ci resta che usare componenti innovative già presenti sul mercato...ma non è una contraddizione in termini?
L'integrazione architettonica nel fotovoltaico
Il IV conto energia premia l'uso di componenti speciali (in realtà non è una novità perchè anche nel precedente schema era previsto ma con i tagli ora sono diventati più attraenti) per spingere l'integrazione negli edifici. Per capire di cosa stiamo parlando basta dare un'occhiata alla pubblicazione rivolta agli architetti Building-Integrated Photovoltaic (BIPV) Designs for Commercial and Institutional Structures. In attesa delle regole tecniche inerenti al IV conto energia, cominciamo col dire che questo ambito di applicazione del fotovoltaico prevede che i moduli solari svolgano una funzione multipla (ad esempio impermeabilizzazione, tenuta meccanica, protezione fisica, protezione dal rumore e così via). In altre parole se togliamo il componente speciale deve venire a mancare almeno un elemento a livello della costruzione oppure la funzione è ridotta: è chiaro che in sede di definizione del componente speciale incentivato il legislatore può richiedere una funzione che sia doppia tripla etc. ma minimo doppia.
Abbiamo fatto una ricerca di potenziali fornitori di componenti finalizzati alla realizzazione BIPV su pannelli metallici e di seguito riepiloghiamo i link:
PV su pannelli metallici
Brollo Solar - Marcegaglia building (Scarica il manuale di montaggio) Acciaio
Unimetal PV Modules Acciaio
Kalzip AluplusSolar - Büro Dach & Wand Alluminio
Klick-Leiste - Rheinzink Zinco Titanio
Seguendo questo link troverete infine tutte le soluzioni catalogate per tipologia di copertura...buona navigazione
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Unimetal PV Modules Acciaio
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Si è conclusa InterSolar Europa 2011
Ogni anno ai primi di giugno, decine di migliaia di persone visitano la fiera del fotovoltaico di Monaco di Baviera (dopo SNEC, la seconda più grande al mondo), Intersolar Europa. Siamo andati in giro per gli stand a tastare il polso e capire gli sviluppi del settore, siamo stati fermati da un numero incredibile di produttori asiatici: già ieri abbiamo riportato come vede il mondo il mercato del fotovoltaico italiano, ancora non si conoscevano gli esiti del referendum sul nucleare. Ci chiedevamo prima della fiera i pannelli scenderanno di prezzo sotto 1,3 $/Wp?
In tutta la catena del valore, il magazzino a fine aprile ha raggiunto, come ampiamente noto, livelli record a causa di un indebolimento della domanda in Italia (per le note vicende sull'incertezza di scenario che ci ha fatto vivere il parto del IV Conto Energia) che ha fatto assumere agli investitori tedeschi un approccio attendista (l'idea base era che i fornitori avrebbero abbassato i prezzi per piazzare l'eccesso di offerta derivato dall'improvviso indebolimento del mercato italiano) determinando anche debolezza nel mercato tedesco.
La strategia degli investitori tedeschi si è rivelata corretta, infatti la nascita del IV conto energia garantendo ancora rendimenti interessanti al capitale investito ha determinato una ripresa della domanda in Italia ed anche il mercato tedesco ha manifestato segnali di forte ripresa nelle ultime settimane beneficiando di un pezzo medio più basso.
I prezzi spot dei pannelli negoziati fra 0,85 e 0,65 $/Wp hanno dimostrato che sebbene in condizioni di equilibrio il prezzo medio per contratti a lungo termine si mantenga ben superiore ad 1,1 $/Wp in scenari di eccesso di offerta strutturale possono essere mantenuti dai produttori livelli mostruosamente bassi riducendo il margine lordo a livelli ancora sostenibili dall'impresa.
I mostri, quasi imbattibili, della produzione del pannello fotovoltaico sono ovviamente i cinesi ma se i nomi tradizionalmente noti sono Yingli, LDK, o Suntech gli emergenti sono quelli di GCL-Poly Energy Holdings che hanno riprogettato il modello integrato di produzione di wafer di silicio policristallino staremo a vedere.
Il messaggio di marketing dei cinesi è stato coerente con quello proveniente dagli stand dei produttori più affermati di Europa e Giappone (Q-Cells, Mitsubishi, e Kyocera, per esempio): alta qualità modulo e, di conseguenza, un rendimento elevato in termini di kilowattora per kilowatt ed ora sono pure bancabili ci hanno detto (cioè le banche li finanziano)!
La nostra impressione è che comunque hanno ancora bisogno di creare canali di vendita robusti nei mercati europei, il commento finale è ammirazione per lo scenario delle campagne intorno a Monaco dove gli edifici mostrano il nuovo approccio al risparmio energetico: speriamo di vedere simili concetti applicati diffusamente in Italia.
In tutta la catena del valore, il magazzino a fine aprile ha raggiunto, come ampiamente noto, livelli record a causa di un indebolimento della domanda in Italia (per le note vicende sull'incertezza di scenario che ci ha fatto vivere il parto del IV Conto Energia) che ha fatto assumere agli investitori tedeschi un approccio attendista (l'idea base era che i fornitori avrebbero abbassato i prezzi per piazzare l'eccesso di offerta derivato dall'improvviso indebolimento del mercato italiano) determinando anche debolezza nel mercato tedesco.
La strategia degli investitori tedeschi si è rivelata corretta, infatti la nascita del IV conto energia garantendo ancora rendimenti interessanti al capitale investito ha determinato una ripresa della domanda in Italia ed anche il mercato tedesco ha manifestato segnali di forte ripresa nelle ultime settimane beneficiando di un pezzo medio più basso.
I prezzi spot dei pannelli negoziati fra 0,85 e 0,65 $/Wp hanno dimostrato che sebbene in condizioni di equilibrio il prezzo medio per contratti a lungo termine si mantenga ben superiore ad 1,1 $/Wp in scenari di eccesso di offerta strutturale possono essere mantenuti dai produttori livelli mostruosamente bassi riducendo il margine lordo a livelli ancora sostenibili dall'impresa.
I mostri, quasi imbattibili, della produzione del pannello fotovoltaico sono ovviamente i cinesi ma se i nomi tradizionalmente noti sono Yingli, LDK, o Suntech gli emergenti sono quelli di GCL-Poly Energy Holdings che hanno riprogettato il modello integrato di produzione di wafer di silicio policristallino staremo a vedere.
Il messaggio di marketing dei cinesi è stato coerente con quello proveniente dagli stand dei produttori più affermati di Europa e Giappone (Q-Cells, Mitsubishi, e Kyocera, per esempio): alta qualità modulo e, di conseguenza, un rendimento elevato in termini di kilowattora per kilowatt ed ora sono pure bancabili ci hanno detto (cioè le banche li finanziano)!
La nostra impressione è che comunque hanno ancora bisogno di creare canali di vendita robusti nei mercati europei, il commento finale è ammirazione per lo scenario delle campagne intorno a Monaco dove gli edifici mostrano il nuovo approccio al risparmio energetico: speriamo di vedere simili concetti applicati diffusamente in Italia.
Un parere sul IV conto Energia
Di ritorno da Monaco ci siamo resi conto che gli operatori del settore del fotovoltaico hanno già recepito che il mercato italiano nel nuovo schema di incentivazione del IV conto energia è cambiato e la redditività a due cifre per gli investitori si conserverà ancora negli impianti (piccoli) fino a 1MW sul tetto e sugli impianti integrati negli edifici ma osserviamo che è dietro l'angolo ancora la grande abbuffata.
L'editoriale di Photon International del mese di maggio titola "Italian drama continues" un titolo che spiega da solo come gli osservatori internazionali vedono il IV conto energia, probabilmente una misura di breve termine che determinerà ancora delle bolle.
Non possiamo fare a meno di osservare infatti che, si è vero Think Small, nelle intenzioni del legislatore forse si voleva si privilegiare la microgenerazione distributa (ma quanto micro?) ma poi definendo un grande impianto come un "impianto fotovoltaico diverso da quello di cui alla lettere u)" si definisce piccolo impianto quello da 1MW realizzato su edificio (cui prodest?) oppure quello fino a 200 kWdi potenza che opera in regime di scambio sul posto...in tutto questo c'è una zona franca che è quella delle aree di proprietà delle pubbliche amministrazioni: in questo caso si può costruire qualunque cosa senza limiti di taglia!
E' chiaro che il nuovo conto energia apre delle strade per una nuova bolla di installato e così si rischia di buttar via dei soldi senza fare efficienza nel nostro sistema.
Gli impianti architettonicamente integrati sono il cavallo di Troia per il nuovo boom se si pensa che un impianto da 1 MW di questo tipo godono di un premio sul kwh prodotto assai generoso; chi si è fatto poi la fabbrichetta di pannelli solari , e costruisce impianti di produzione di energia elettica fotovoltaici usando per il 60% componenti riconducibili ad una produzione realizzata all'interno dell'Unione Europea beneficerà del premio che il conto energia ha riservato, in barba al WTO, ai prodotti dell'unione europea...omnia munda mundis, il legislatore ha voluto questa forma di protezionismo per determinare un abbassamento della produzione asiatica di 10-15 centesimi o per riempire le tasche di qualcuno?
A voi la risposta (nelle vostre assunzioni però considerate la dimensione dell'Italia rispetto a quella dei produttori asiatici n.d.r.) anche se ad una prima lettura avevamo dato un parere più morbido (anche perchè il IV conto doveva uscire in qualche forma e stabilizzare lo scenario italiano) dopo qualche settimana ed avendo analizzato il mercato pensiamo che la strada non sia quella giusta perchè così facendo gli impianti costeranno di più (si tagliano fuori i componenti più economici ed il produttore europeo non sarà stimolato all'operation excellence che ottimizza i suoi costi di produzione) ed i soldi del conto energia prenderanno strade diverse da quelle che portano al raggiungimento della grid parity, raggiungendo presto il tetto stabilito dal Governo...ci auguriamo quindi che fin da ora si cominci a studiare il quinto conto energia per evitare nuovi errori e garantire un futuro a questo settore.
L'editoriale di Photon International del mese di maggio titola "Italian drama continues" un titolo che spiega da solo come gli osservatori internazionali vedono il IV conto energia, probabilmente una misura di breve termine che determinerà ancora delle bolle.
Non possiamo fare a meno di osservare infatti che, si è vero Think Small, nelle intenzioni del legislatore forse si voleva si privilegiare la microgenerazione distributa (ma quanto micro?) ma poi definendo un grande impianto come un "impianto fotovoltaico diverso da quello di cui alla lettere u)" si definisce piccolo impianto quello da 1MW realizzato su edificio (cui prodest?) oppure quello fino a 200 kWdi potenza che opera in regime di scambio sul posto...in tutto questo c'è una zona franca che è quella delle aree di proprietà delle pubbliche amministrazioni: in questo caso si può costruire qualunque cosa senza limiti di taglia!
E' chiaro che il nuovo conto energia apre delle strade per una nuova bolla di installato e così si rischia di buttar via dei soldi senza fare efficienza nel nostro sistema.
Gli impianti architettonicamente integrati sono il cavallo di Troia per il nuovo boom se si pensa che un impianto da 1 MW di questo tipo godono di un premio sul kwh prodotto assai generoso; chi si è fatto poi la fabbrichetta di pannelli solari , e costruisce impianti di produzione di energia elettica fotovoltaici usando per il 60% componenti riconducibili ad una produzione realizzata all'interno dell'Unione Europea beneficerà del premio che il conto energia ha riservato, in barba al WTO, ai prodotti dell'unione europea...omnia munda mundis, il legislatore ha voluto questa forma di protezionismo per determinare un abbassamento della produzione asiatica di 10-15 centesimi o per riempire le tasche di qualcuno?
A voi la risposta (nelle vostre assunzioni però considerate la dimensione dell'Italia rispetto a quella dei produttori asiatici n.d.r.) anche se ad una prima lettura avevamo dato un parere più morbido (anche perchè il IV conto doveva uscire in qualche forma e stabilizzare lo scenario italiano) dopo qualche settimana ed avendo analizzato il mercato pensiamo che la strada non sia quella giusta perchè così facendo gli impianti costeranno di più (si tagliano fuori i componenti più economici ed il produttore europeo non sarà stimolato all'operation excellence che ottimizza i suoi costi di produzione) ed i soldi del conto energia prenderanno strade diverse da quelle che portano al raggiungimento della grid parity, raggiungendo presto il tetto stabilito dal Governo...ci auguriamo quindi che fin da ora si cominci a studiare il quinto conto energia per evitare nuovi errori e garantire un futuro a questo settore.
Chiari e scuri del IV Conto energia
Il IV conto energia è destinato ad avere un grande impatto sul mercato del fotovoltaico in Italia; in generale le tariffe mantengono l'architettura del Terzo Conto energia, con 6 diverse classi di potenza, ma nel 2011sono previsti importanti decrementi mensili dell'incentivo in conto esercizio e una suddivisione semestrale per il 2012. A partire dal 2013, le tariffe incentivanti saranno onnicomprensive e l'autoconsumo sarà premiato.
Il testo distingue piccoli e grandi impianti: i primi comprendono le installazioni a terra fino a 200 kWp mentre sul tetto il limite è ampliato a 1MW: il Legislatore in questa maniera vuol favorire la microgenerazione a scapito della grandi centrali fotovoltaiche.
Mediamente il taglio della tariffa incentivante nel 2011 sarà del 25% con i piccoli impianti che perdono il 21% ed i grandi il 30% per arrivare nel 2012 ad un taglio del 30% sugli impianti piccoli e del 40% sugli impianti di grande taglia. Inoltre gli impianti su edifici di taglia superiore a 1MW e quelli a terra con potenze superiori ai 200 Kw, a partire dal 1/09/2011 e per il 2012 avranno l'obblligo di iscrizione in un registro preliminare per l'accesso agli incentivi: un'evidente barriera amministrativa per scoraggiare questo tipo di installazione dall'accesso al sistema incentivante.
La speranza degli operatori è quindi una progressiva riduzione dei costi dei materiali (pannelli essenzialmente) per continuare ad avere margini accettabili.
Il testo distingue piccoli e grandi impianti: i primi comprendono le installazioni a terra fino a 200 kWp mentre sul tetto il limite è ampliato a 1MW: il Legislatore in questa maniera vuol favorire la microgenerazione a scapito della grandi centrali fotovoltaiche.
Mediamente il taglio della tariffa incentivante nel 2011 sarà del 25% con i piccoli impianti che perdono il 21% ed i grandi il 30% per arrivare nel 2012 ad un taglio del 30% sugli impianti piccoli e del 40% sugli impianti di grande taglia. Inoltre gli impianti su edifici di taglia superiore a 1MW e quelli a terra con potenze superiori ai 200 Kw, a partire dal 1/09/2011 e per il 2012 avranno l'obblligo di iscrizione in un registro preliminare per l'accesso agli incentivi: un'evidente barriera amministrativa per scoraggiare questo tipo di installazione dall'accesso al sistema incentivante.
La speranza degli operatori è quindi una progressiva riduzione dei costi dei materiali (pannelli essenzialmente) per continuare ad avere margini accettabili.
Contaminazione dell'acqua potabile dal metano: ricerche.
L'articolo di Stephen G. Osborn, Avner Vengosh, Nathaniel R. Warner,e Robert B. Jackson
Methane contamination of drinking water accompanying gas-well drilling and hydraulic fracturing
PNAS 2011 : 1100682108v1-5 citato dal post sugli impatti ambientali dello shale gas è veramente interessante, e pertanto Vi invito a leggerlo attentamente; già su Quale Energia era stato riportato come si tenda a minimizzare questi aspetti legati a questo "Eldorado" energetico che ha abbattuto i prezzi del gas naturale negli ultimi tempi: una riflessione matura può aiutare ad evitare errori di valutazione e scelte azzardate.
Methane contamination of drinking water accompanying gas-well drilling and hydraulic fracturing
PNAS 2011 : 1100682108v1-5 citato dal post sugli impatti ambientali dello shale gas è veramente interessante, e pertanto Vi invito a leggerlo attentamente; già su Quale Energia era stato riportato come si tenda a minimizzare questi aspetti legati a questo "Eldorado" energetico che ha abbattuto i prezzi del gas naturale negli ultimi tempi: una riflessione matura può aiutare ad evitare errori di valutazione e scelte azzardate.
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